Forse non succederà domani né tantomeno fra venticinque anni, ma i nostri nipoti (o i loro) potrebbero arrivare a vedere sfrecciare delle motociclette molto diverse da quelle che conosciamo adesso. Così come cambierà il look del motociclista provetto.
Al momento, guardandoci attorno, troviamo sempre gli stessi estremi, con da un lato le moto vintage e ispirate al passato e dall’altro quelle che cavalcano la via dell’avanguardia in termini di design, di ciclistica e innovazioni. Un domani, con buona pace dei collezionisti, potremmo arrivare a scenari con sole due ruote “modernissime”.
Varie e importanti case motociclistiche, oltre che a produttori di componentistica, stanno studiando i cambiamenti della società, le criticità legate all’effetto serra e le oscillazioni nei prezzi dei combustibili per tracciare una via che faccia evolvere la motocicletta, trasformandola in un mezzo di trasporto sempre più ecologico e adatto alla vita moderna.
Tutte le facce del cambiamento
“Cambiamento” è una parola che più vaga non si può. Cosa preoccupa gli operatori del mondo delle due ruote? A quali sfide si stanno preparando? Riassumendo le criticità da affrontare, queste sono più o meno riassumibili come segue:
#Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici: per effetto del riscaldamento globale, i produttori di mezzi di trasporto sono chiamati a controlli più stringenti sulle proprie emissioni. In Europa, poi, dal 2020 sarà obbligatorio dotare i propri veicoli di motori compatibili Euro 5. Nemmeno le moto faranno eccezione, e dovranno essere più ecologiche che mai.
#Grandi città sempre più a misura di motocicletta: già oggi trovare parcheggio è un incubo, e sono sempre di più gli automobilisti che diventano “ex”, e si adattano a noleggiare una macchina solo al bisogno, rinunciando al mezzo di proprietà. Le case motociclistiche stanno pensando allora a mezzi meno ingombranti, più leggeri e maneggevoli, con serbatoi più capienti (o alimentazione alternativa come l’elettricità).
#Il fattore sicurezza: alcuni sistemi sono già usati su modelli visti nei saloni più importanti dedicati alle moto, ma la sfida è far diventare obsoleti caschi ed equipaggiamento come gli stivali moto trasformando sia quattro ruote che due in veicoli intelligenti, in grado di avvertirci per tempo di eventuali pericoli sulla strada che stiamo per percorrere. La guida assistita da un’intelligenza artificiale è un’altra strada che si sta studiando: non esiste solo la Tesla!
I primi prototipi
La BMW è la prima della fila per quanto riguarda l’innovazione. Se le grandi case giapponesi tengono le carte più vicine al petto, quella tedesca non ha problemi a presentare i propri esperimenti, e così già nel 2016 ha sottoposto all’attenzione del pubblico la Vision Next 100: emissioni zero, guida intelligente e un telaio cosiddetto “flexframe” che si adatta alla conformazione della strada e impedisce cadute (ma anche spettacolari pieghe). Saranno così tutte le moto di domani? I nostalgici già borbottano…