Lo scooter, simbolo della moto cittadina, nasce in un’epoca di cambiamento e di forti spinte a livello tecnologico. Nel secondo dopoguerra infatti, il desiderio di rinascita e la voglia di superare le condizioni di vita precendenti spinsero alla realizzazione di un nuovo mezzo di trasporto, a basso costo di acquisto e di mantenimento, basato sugli equilibri economici e sociali dell’epoca.
Da questo clima nacque lo scooter, perfetto per le ambizioni borghesi del tempo. Un fenomeno prettamente italiano che conquistò tutta Europa fino a essere utilizzato in tutto il mondo. Letteralmente, scooter è una parola inglese il cui corrispettivo italiano risulta essere “monopattino”, riflettendo fedelmente l’idea originaria alla base di questo nuovo mezzo. La pedana caratteristica del monopattino infatti diventa l’elemento centrale dello scooter, permettendo di guidare in una posizione rilassata e alla portata di chiunque. Si può affermare senza ripensamenti che il vero motto dello scooter fosse “per tutti”, fomentando quel desiderio e quella speranza di miglioramento delle condizioni di vita, quasi come fosse una scalata sociale di massa.
I primi studi
Già durante la prima e la seconda guerra mondiale vennero condotti studi sul caso cercando di conciliare efficienza, comodità e costi. Ma è grazie agli ingegneri italiani se nel secondo dopoguerra queste problematiche vennero brillantemente risolte facendo sbocciare una delle idee ormai più caratteristiche del nostro paese.
I grandi classici
Grazie a tutto ciò iniziano a vedere la luce e a essere immesse sul mercato le mitiche VESPA e LAMBRETTA.
La prima, venne prodotta dalla Piaggio, un’azienda già molto esperta di in campo aeronautico, che nel 1945, diede alla luce un veicolo dalle forme morbide e tondeggianti, regalando un aspetto gentile che richiama le forme di un insetto. Proprio a queste forme la Vespa deve il suo nome, veicolo che poi venne reso famoso dalla comparsa in numerosi film e sceneggiati, uno fra tutti “Vacanze romane”. Silenziosa e confortevole, con un assetto di guida completamente nuovo, la Vespa presentava consumi ridotti e costi d’acquisto decisamente più convenienti di una moto.
A dar guerra a questo scooter scese in campo la Lambretta, prodotta da Innocenti, uno scooter più aggressivo, con una struttura centrale tubolare, con un look definito da alcuni più “giovanile”.
L’imposizione dello scooter
Ad un prezzo incredibilmente più competitivo, lo scooter divenne di fatto l’alternativa perfetta all’automobile, presentandosi come un veicolo perfetto per la città e per i brevi viaggi del fine settimana. A tutt’oggi lo scooter si presenta come alternativa all’automobile come era allora.
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